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Panorama

2014


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UN GIOIELLO DOMOTICO INCASTONATO NEL VERDE

Ampie vetrate interrompono i mattoni e accendono gli interni del verde dei giardini. Sono giochi di vuoti e policromie eleganti sorte nella privacy di un parco, ieri meta delle dinastie nobili lombarde, oggi terreno per linee d'avanguardia. Qui, a Merate, a pochi chilometri da Milano, è nata la Modhouse, fusione di modern e di house, evoluzione dell'idea di casa: 24 ville d'autore, di pregio e di design, costruite con materiali ecocompatibili e tecnologie ad alta efficienza energetica.
A pensarle e firmarle è stato lo svizzero Mario Botta, blasonato architetto di fama internazionale, insieme con lo Studio Redaelli & Associati, che ha seguito ogni fase dei lavori. A descriverle è chi meglio le conosce, Ivo Maria Redaelli, 34 anni, allievo dello stesso Botta e già coinvolto in progetti come la ristrutturazione della Scala di Milano. Architetto giramondo quotato in Cina, Grecia e Corea, Redaelli preferisce celebrare le sue fatiche dietro l'angolo, a Merate per l'appunto. "La loro bellezza" commenta "sta nei volumi scavati, nella luce che percorre e muove le strutture delle case. Così il piano terra si apre con un grande atrio dalla copertura trasparente, dove il cielo lo fa da soffitto ed enfatizza la tensione degli spazi verso l'alto".
Gli inquilini possono scegliere tra soluzioni a due o a tre livelli, entrambe con giardini privati che si perdono nel parco dell'Adda, posti auto riservati e un piano interrato da adibire a sala hobby o a palestra. Con una formula di ingresso interessante: "Per 2 anni" spiega Redaelli "si può pagare una rata paragonabile a una mensilità d'affitto della villa. Scaduto quest'intervallo, se si decide per l'acquisto il denaro già versato vale come caparra del prezzo di vendita".
Insomma, la Modhouse non teme l'onere della prova che consente di apprezzare, ovunque, quel sottile gusto per il dettaglio: "I rivestimenti delle facciate sono della stessa pietra usata per le piramidi egizie. La casa è personalizzabile con dotazioni domotiche, pannelli solari e tutto ciò che la propria indole suggerisce. L'alternativa è la formula chiavi in mano, già arredata con stile" sottolinea l'architetto. Che insiste su un ultimo punto: come capisaldi restano il contesto e le forme che levano il fiato, una cascina del Settecento restaurata che divide in due lotti le ville e ospita un resort e stanze supplementari per gli ospiti, ma la privacy non è mai sinonimo di rischio. Ci pensano le telecamere negli spazi comuni e un servizio di vigilanza a rendere la sicurezza un requisito di serie, un corollario naturale di questa Modhouse, felice sintesi di fatto e non solo di lessico della casa moderna.